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Osservatorio di Cultura Digitale
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CREACTIVITY 10 – Il Programma

Novembre 06, 2010 By: admin2 Category: Comunicazioni

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Scarica il programma aggiornato

Crea©tivity+I.D.E.A. 2010

Luglio 29, 2010 By: admin2 Category: Comunicazioni

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ISIA Firenze
in collaborazione con Fondazione Piaggio
Con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Direzione Generale per l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica del MIUR, della Regione Toscana, della Provincia di Pisa, del Comune di Pontedera e l’organizzazione di MBVision

presenta

CREA©TIVITY+I.D.E.A. ‘10

V edizione
Museo Piaggio, Pontedera, Pisa
18 – 19 Novembre ‘10

 

Il 18 e il 19 Novembre 2010 il Museo Piaggio di Pontedera, Pisa, torna ad accogliere la quinta edizione di Crea©tivity+I.D.E.A. ’10, evento che da cinque anni arricchisce la città di Pontedera di un fermento creativo grazie alla presenza di centinaia di studenti, decine di designer, moltissimi ricercatori e professionisti del settore; un momento di propulsivo incontro tra sfere progettuali diverse, dagli Istituti di formazione nazionali ed internazionali alle aziende, dagli enti di ricerca ai professionisti di settore, eterogenei progettisti che incrociano le loro esperienze ed attitudini in due giornate di intensa partecipazione. Nel 2009 Crea©tivity+I.D.E.A. si afferma, nel panorama europeo, come evento conclusivo delle attività culturali nell’ambito della promozione, dell’innovazione e della creatività, segnalato come tale dalla Direzione generale AFAM del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.
Per il quarto anno consecutivo l’evento ospiterà al suo interno I.D.E.A. – International Design Education Award – concorso promosso dalla Direzione Generale per l’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca come parte del Premio Nazionale delle Arti, dedicato a studenti di Istituti universitari italiani e stranieri. Un confronto fra realtà progettuali diverse, intrise di culture e tradizioni eterogenee, finalizzato al trasferimento di competenze, per un costante aggiornamento delle didattiche. Università e istituti europei si incontrano sul tema dell’innovazione progettuale e sulla sostenibilità.
Il programma di Crea©tivity+I.D.E.A.10, in fase di definizione, proporrà una serie di appuntamenti che avranno luogo in massima parte presso il Museo Piaggio, ma che, dalla scorsa edizione, coinvolgeranno anche altri spazi.
WorkOut ’10, il workshop di Crea©tivity, attorno al quale si confrontano università, aziende, aspiranti progettisti e professionisti di fama internazionale, si ripropone come una full immersion dal brainstorming al progetto, che si svolgerà nei giorni 18 e 19 novembre dalle ore 9:30 nei locali del Museo Piaggio; Pecha Kucha Night Vol.8, giovedì 18 ore 21:30, sarà un momento di confronto dedicato ai molteplici aspetti del design in cui artisti, designer, creativi avranno a disposizione 6′ minuti e 40” per farsi conoscere e 20 immagini per presentare il proprio progetto. Evento che ospiterà inoltre la premiazione ufficiale del concorso I.D.E.A.
Infine le Esposizioni monografiche saranno ospitate per quest’anno nel grande spazio del centro giovani Sete Sois Sete Luas e rimarranno esposte fino al 30 novembre.
Occasioni per mettere in discussione il design e tutte le sue applicazioni di genere, misurandolo attraverso filtri culturali diversi e scenari eterogenei.

Uffizi “alla mano”, ma non per tutti

Aprile 18, 2010 By: admin2 Category: Articoli

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di Chiara Guizzetti

Ma quanto è “social” questo network?

Mi trovo davanti agli occhi due notizie riguardanti la politica espositiva degli Uffizi, uno tra i più importanti musei internazionali, che ha proposto un’applicazione scaricabile da App Store (anche gratuitamente entro il 3 Maggio) contenente la mappa, varie informazioni interessanti e molte delle foto delle opere esposte nella Galleria, per iPod touch, iPhone e iPad.

Un nuovo modo per attraversare la vera storia dell’arte attraverso un qualsiasi strumento tecnologico proposto dalla Apple.

A seguire vedo la seconda notizia pubblicata da un gruppo di protesta su FaceBook: il “percorso del principe”, noto anche come Corridoio Vasariano verrà aperto alle classi scolastiche, ma una disposizione europea decreta che questo percorso è gratuito solo per i ragazzi sotto i 18 anni nati e che risiedono in Italia o nella Comunità Europea, mentre per i ragazzi extracomunitari è prevista una quota di ingresso di 6,75 euro.

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Vi pare che per fruire di un bene culturale così centrale nel nostro paese sia necessario avere uno specifico colore della pelle? E’ poi questo che vogliamo intendere per sviluppo sociale delle Nuove Tecnologie?

Nuove forme del libro, nuovi scenari per la didattica

Marzo 26, 2010 By: admin2 Category: Articoli

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Di Fabrizio Pecori

Intervista a Mario Rotta, coautore dell’eBook “Insegnare ed apprendere con gli ebook” pubblicato ed eccentricamente distribuito da Garamond

Il rapporto tra il libro e la didattica è uno tra i più consolidati ed al tempo stesso criticamente studiati che si conosca, ma al mutare della forma del libro (e per estensione della comunicazione in generale) può e deve corrispondere una mutazione delle forme dell’apprendimento e della didattica: la rassegna ragionata di esperienze, contesti, possibilità e sperimentazioni offerta da questo eBook fornisce una analisi autorevole dei nuovi scenari tracciati ed in via di definizione. Ho avuto il piacere di parlarne con un autore.

Intervista a Mario Rotta

Gli eBook in questi ultimi anni hanno aperto nuovi scenari in funzione delle rinnovate tecnologie sviluppate. Ma quali sono i tratti salienti della/e scrittura/e tecnologiche?

In realtà si parla e si discute da decenni di come si stanno evolvendo sia la scrittura che le forme e le modalità attraverso cui si disseminano o si condividono testi e documenti nel momento in cui essi perdono la loro tradizionale “pesantezza” analogica e assumono la consistenza immateriale e fluida della leggerezza digitale . Si tratta di fenomeni epocali, che non possono essere ancora decifrati e classificati, e che finora sono stati osservati in modo parziale, applicando di volta in volta solo una delle tante possibili chiavi di lettura. Si è parlato ad esempio della “morte del libro” e del concetto di ipertesto come se non fossero entrambi elementi di uno stesso processo, o ci si è concentrati su aspetti parziali, quali le tecnologie per la lettura dei testi digitali o le politiche di distribuzione editoriale, ignorando che quello a cui siamo di fronte non è un insieme di sperimentazioni che possono avere un certo impatto su un modello consolidato (senza tuttavia modificarne le caratteristiche essenziali), ma un vero e proprio salto evolutivo di quell’insieme di istanze che, complessivamente, identificano e determinano la forma stessa del libro in quanto tecnologia della conoscenza. Quello che ancora non si è percepito con chiarezza, in sostanza, è che gli eBook (per il momento chiamiamoli così, poi si vedrà) non sono l’avvio di un percorso parallelo rispetto alla continuità del libro a stampa ma rappresentano nei confronti del libro a stampa in quanto tecnologia ciò che lo stesso libro a stampa ha rappresentato nei confronti del codice manoscritto o ciò che il codice manoscritto è stato nei confronti del “rotolo” antico: la ricerca di una nuova “forma” di organizzazione e trasmissione del testo in quanto modalità di comunicazione, nel quadro di un sostanziale mantenimento del suo significato di “libro”. Soltanto adesso ci rendiamo conto di questo, ora che appare più chiaro in che modo il testo digitale può interagire con dei dispositivi specifici che ne permettono una ri-formulazione, ora cioè che le possibilità di manipolazione del testo digitale sono state sufficientemente esplorate e cominciano allo stesso tempo a diffondersi lettori a inchiostro elettronico che ne valorizzano le potenzialità.

Nel testo Insegnare ed apprendere con gli eBook tu, Michela Bini e Paola Zamperlin vi siete interessati degli aspetti tecnici e sociali mediante i quali è possibile formulare nuove strategie didattiche utilizzando le nuove forme di scrittura. Quali sono nello specifico i principali trend e possibilità di lettura elettronica che rendono interessante l’impiego didattico?

Il punto di partenza della ricerca è una ricognizione a largo raggio sulle esperienze documentate di utilizzo di eBook e testi digitali in genere in scenari educativi. Si tratta di ambiti ancora poco esplorati, su cui è relativamente facile recuperare una letteratura generalista, teorica, e più difficile trovare riferimenti sperimentali o buone pratiche. Avremmo potuto tracciare una panoramica di tutte le potenzialità educative degli eBook, ma abbiamo preferito suddividere il libro in due parti essenziali, la prima delle quali cerca di fare il punto su che cosa sono gli eBook e sull’impatto che avranno nella società in generale, mentre nella seconda si approfondiscono soltanto 3 specifici ambiti applicativi, sostenibili e supportati da riferimenti e sperimentazioni. Prima di tutto gli eBook potranno essere utilizzati come elementi di strategie per incentivare l’interesse dei ragazzi nei confronti della lettura ed esplorare nuove modalità di lettura dei testi. Questo è un ambito applicativo ben documentato, ed è dimostrabile che l’integrazione tra testi digitali e dispositivi dedicati (eBook readers) può essere utile contro la “riluttanza” alla lettura che sembra caratterizzare le ultime generazioni. Un secondo ambito applicativo specifico è l’utilizzo degli eBook (sempre intesi in quanto integrazione/interazione tra testo digitale e dispositivi dedicati) come elementi essenziali di strategie educative orientate al cosiddetto mobile learning: è ragionevole pensare (ed esistono già esperimenti in tal senso) che gli eBook readers possano diventare parte integrante della dotazione di studenti predisposti ad apprendere in uno scenario in cui si applicano i principi della continuità e dell’ubiquità, in quanto strumenti privilegiati per l’accesso informale ai contenuti e la loro riorganizzazione in funzione dei bisogni formativi individuali. Infine, l’aspetto più interessante è rappresentato dalla natura integrata della relazione tra testi digitali e dispositivi dedicati: un eBook reader è allo stesso tempo un libro, una biblioteca e un quaderno, e in tal senso configura uno scenario in cui concetti come “ambiente personale di apprendimento” e “ambiente informativo personalizzato” si concretizzano, assumono una forma tangibile, grazie alla quale sarà possibile, ad esempio, immaginare che un docente organizzi una piccola biblioteca digitale di risorse su un determinato problema per proporla agli studenti come base per successive integrazioni e rielaborazioni, fino a poter confrontare in che modo il nucleo di conoscenze originario è stato integrato, riorganizzato e rielaborato da ciascun studente, nel corso del processo di apprendimento. In pratica, grazie agli eBook, potranno essere attuate più facilmente e più efficacemente alcune ipotesi suggestive su cui gli educatori ragionano da tempo: dall’idea che la didattica possa fondarsi sulla soluzione di problemi specifici confrontando risorse e materiali utili al concetto di apprendimento come strategia personalizzabile, fino al recupero nella didattica di una relazione dinamica con le “fonti” che la pesantezza e l’ingombro dei libri a stampa ha sempre limitato e che nella leggerezza del mondo digitale diventa invece un’opzione del tutto attuabile.

Puoi darmi una definizione specifica di quel IperLibro Multimodale di cui viene proposta una traccia nel vostro testo?

L’IperLibro Multimodale è il risultato di una riflessione su quali potrebbero/dovrebbero essere le caratteristiche di un prodotto editoriale capace di integrare l’impostazione tradizionale di un libro e le potenzialità della scrittura digitale, soprattutto in termini di arricchimento ipertestuale e multimediale. In pratica, è un’ipotesi di lavoro per una collana di libri “nati digitali”. Si parte da un testo classico, facilmente reperibile in rete in formato digitale. Ma non ci si limita a ri-formattarlo per renderlo leggibile sullo schermo di un tablet o su un eBook reader. Si aggiungono altri elementi, o meglio, altre possibilità di fruizione, legate alle caratteristiche dei formati digitali e alle funzionalità dei dispositivi. In particolare accanto al testo si attivano altre 3 modalità di interazione con lo stesso testo: l’ascolto (riproponendo il testo almeno in formato audio, usufruibile senza problemi su un eBook reader impostato come lettore MP3), la riproposizione del testo sulla base di una ristrutturazione ipertestuale che ne permetta una lettura non lineare e una migliore comprensione (sfruttando ad esempio la possibilità di inserire dei commenti in linea) e la riscrittura del testo sotto forma di sceneggiatura per una lettura drammatizzata, interpretabile, socializzabile. La mia idea è che il lettore possa scegliere autonomamente il piano di lettura che preferisce, passando in qualunque momento dall’uno all’altro grazie a un semplice switch sotto forma di link. Spero di poter proporre presto una collana di classici digitali multimodali: certo, non tutti i classici della letteratura si presteranno a questa ri-formulazione, ma penso che ci sia molto materiale su cui lavorare per offrire ai nuovi lettori dei “libri” con un reale valore aggiunto rispetto alla semplice digitalizzazione del testo.

Ho notato che la forma distributiva del saggio è decisamente inedita e (parrebbe) un po’ pericolosa per l’editore: puoi riassumerne l’essenza e farci capire quali sono i fattori strategici che più vi hanno convinto nello studiare detta forma distributiva?

Non si può distribuire un prodotto che per sua natura è immateriale, fluido, multiforme come se fosse un oggetto fisico definito e misurabile. Dobbiamo esplorare nuovi modelli di business, o più semplicemente nuove formule, nuove strategie. Non sta cambiando soltanto la forma del libro, sta cambiando il significato della parola “conoscenza”. Di conseguenza, dobbiamo riformulare il concetto di “prezzo” (tipicamente legato alla consistenza materiale del libro a stampa) e capire come attribuire un “valore” a un contenuto che non può essere circoscritto in limiti predefiniti. Così ci siamo ispirati agli unici modelli alternativi disponibili, quelli utilizzati in certi casi per la distribuzione e la vendita di musica digitale online, e abbiamo proposto il libro senza stabilire un prezzo di copertina – che non avrebbe avuto senso – ma chiedendo direttamente ai lettori di stabilirne il valore: in pratica chi vuole scaricare l’intero libro digitale decide autonomamente quanto intende pagarlo, poco o nulla se non vuole o non può spendere (e questo agevola la disseminazione delle conoscenze di cui il libro è strumento), di più se riconosce al contenuto un determinato valore. Vedremo, ma non penso che questa formula sia pericolosa per l’editore, tanto più che l’ha decisa lui! Certo, è pericolosa per gli editori tradizionali o per quelli che cercano di ostacolare la diffusione degli eBook perché capiscono che non possono distribuire testi digitali allo stesso prezzo dei libri a stampa, alto e spesso ingiustificato. Ma dobbiamo partire dal presupposto che non ha senso parlare di società della conoscenza se non si agevola la diffusione dei contenuti digitali: e questa è un’ipotesi, che configura uno scenario in cui il lettore non è soltanto un cliente dell’editore ma un protagonista attivo di quell’insieme di processi che alla fine determinerà il reale successo del libro e. perché no, anche il (giusto) ricavo per gli autori e per l’editore.

L’oggetto museale nell’era della contaminazione tecnologica

Marzo 09, 2010 By: admin2 Category: Comunicazioni

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Per gentile concessione di Massimiliano Pinucci

Giovedì 18 Marzo 2010

Dalle ore 11.30 alle ore 13.30

presso la LIBERA ACCADEMIA DI BELLE ARTI

50126 Firenze – Piazza di Badia a Ripoli, 1/A

Incontro con Fabrizio Pecori – Direttore Responsabile di My MEDIA

dedicato a

L’oggetto museale nell’era della contaminazione tecnologica

Breve indagine sull’epistemologia dei reperti e dei musei nella società dell’informazione telematica

Istituto Formazione Franchi e la sicurezza sul Web

Novembre 10, 2009 By: admin2 Category: Articoli

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Di Giulio Luzzi 

Parte la campagna per l’anno scolastico sui temi dell ‘opportunità e della sicurezza sul Web in 20 scuole medie ed elementari della Toscana

 Il web tra enormi opportunità e piccole e grandi insidie, come tutelarsi da quest’ultime?

La sicurezza sul web, soprattutto per ciò che riguarda l’uso del web da parte di minori, sta diventando un argomento di attualità, da un lato perché sempre più spesso la stampa si deve occupare di fatti di cronaca che vedono protagonisti minorenni, “adescati nella rete”, vittime di soprusi di vario tipo, tra cui ignobili reati di pedofilia, dall’altro perché l’uso di internet da parte di minori è enormemente aumentato e sempre più i genitori sono costretti ad occuparsi del problema.

Tanto per inquadrare il problema ecco alcuni numeri che si possono ricavare dai vari osservatori dedicati al problema.

La paura dei pedofili online, purtroppo, non è infondata. Secondo i dati della Polizia delle Comunicazioni, dal 1997 ad oggi si contano 238 arresti, 4.465 persone sono state denunciate e sono state effettuate 3.978 perquisizioni. Inoltre, la Polizia italiana tiene costantemente monitorati 293.204 siti, ha contribuito alla chiusura di 177 siti in Italia e ha segnalato 10.977 siti all’estero.

Di fronte a questi numeri si potrebbe pensare che ogni famiglia si sia opportunamente attrezzata per fronteggiare il problema senza ricorrere a soluzioni drastiche tipo «da oggi niente computer e niente internet», che in ultima istanza finirebbe per penalizzare in modo certo ancora di più il proprio figlio perché avrebbe sicuramente meno opportunità dei propri coetanei che possono invece usare intelligentemente la rete (ricordate il tanto discusso fenomeno del digital divide, il divario digitale che porta a possibili forme di emarginazione sociale?).

Ma la realtà dice che solo un genitore su 4 si occupa di seguire i figli minori su internet. Come si spiega allora questo curioso fenomeno?

I motivi sono di varia natura e senza addentrarci in analisi sociologiche potremmo evidenziare tre cause principali. La prima è la scarsa cultura informatica e della rete in particolare da parte di buona parte de genitori, che non consente loro di percepire la reale gravità del problema. La seconda deriva dal fatto che come tutti i problemi si pensa con riguarderanno i figli di altri ma mai i propri. Infine perché anche quei genitori più familiari con l’informatica, che hanno quindi le capacità di comprendere il problema, sono vittime di un fenomeno che coinvolge molti media e cioè che i media per loro natura fanno sembrare il problema molto lontano, siamo ormai abituati a vedere ogni sera, mentre siano a cena scene cruente di guerra, incidenti stradali, morti per fame o per mala sanità… e la cosa non ci turba più, tant’è che riusciamo a finire il pranzo; cosa che se vivessimo LIVE quelle realtà anche per il più duro di cuore sarebbe difficile trattenere le lacrime.

Quindi la rete stessa insieme alla televisione fa sì che il problema sembri lontano, conseguentemente la cosa non ci tange e abbassiamo la guardia.

Allora che fare ?

Come per ogni altra cosa della vita, occorre far prevaler il buon senso; a poco o niente servono soluzioni. Come genitore, che sta vivendo il problema avendo una figlia adolescente, mi sono detto;

internet è un opportunità che non voglio negare a mia figlia che crescerà nella società “della cittadinanza digitale”, ma al tempo stesso devo tutelarla. Allora come l’ho accompagnata per anni a scuola indicandole quali pericoli correva attraversando la strada piuttosto che accettando cose da sconosciuti, l’ho voluta accompagnare nella navigazione su internet facendole notare quali insidie si corrono.

Contemporaneamente alla mia presenza con lei durante l’utilizzo del PC mi sono formato io stesso ed ho trovato ad esempio che ci sono alcuni programmi attraverso i quali i genitori che non possono controllare i figli essendo presenti al momento dell’utilizzo di internet, possono comunque mantere la situazione sotto delicato controllo per esempio attraverso il restringimento dell’orario di utilizzo e ponendo limiti alla navigazione di certe tipologie di siti.

Internet è una grande opportunità che fortunatamente i nostri figlio hanno, a differenza di molti altri bambini del mondo, quindi non Neghiamogliela ma Accompagnamoli in questo cammino di crescita.

E’ proprio questa l’iniziativa che, mediante i propri seminari, Istituto Formazione Franchi propone periodicamente in molti Istituti Statali della Toscana. Per saperne di più: redazione@mymedia.it

Festival della Creatività

Novembre 04, 2009 By: admin2 Category: Articoli

mappamondo

 

 Al Festival della Creatività sono di scena i linguaggi della creatività nei nuovi media.

Nello spazio multidisciplinare My City si tratteggiano in modo multidisciplinare le nuove vie dell’Arte, Multimdialità, Interaction Design…

Nel padiglione Ghiaia, dalle 10 alle 24, My City guiderà i visitatori in un labirinto creativo di percorsi espositivi, a cavallo tra arte e tecnologia. Il progetto di Creative Social Network Switch sulla costante mutazione della città e sulla mancanza di comunicazione che minaccia i suoi abitanti propone una serie di interventi di indagine urbana attraverso i linguaggi delle arti tecnologiche e dei nuovi media: un lavoro multidisciplinare incentrato sulle tendenze artistiche recenti che coniugano comunicazione sociale, tessuto urbano e innovazione. La mostra MORE MEDIA, my social city lancia l’interaction designing come forma d’arte, ricerca e intrattenimento: il progetto presenta installazioni interattive concepite per eventi e spazi pubblici, coinvolgendo alcuni dei più importanti artisti internazionali del campo. La sezione GRAFICICREATIVI.COM è più di un portale: è un social network, un’effervescente community dedicata al graphic design. Il Progetto di arte pubblica per la zona dell’Osmannoro (Firenze) dei gruppi Florence Art Factory – Influx – Selfish getta uno sguardo altro sui territori di confine della periferia industriale. La XI edizione del master in Multimedia Content Design dell’Università di Firenze presenta TANGerINE cities, le città sonorizzare del futuro grazie alla manipolazione di oggetti sonori ispirati.

Ancora, alcuni dei progetti in mostra a Making Ideas Happening, la sezione che espone i lavori del corso di laurea in Interaction Design dell’Università Iuav di Venezia, sono stati sviluppati da H-Farm, l’incubatore di aziende operanti nei nuovi media, per finire sugli schermi di computer, telefoni cellulari, ma anche su alcuni modelli di auto e nelle videoinstallazioni urbane. Tra gli esempi di connubio tra forme tradizionali d’arte e nuove tecnologie in vetrina nella sezione, presentati dagli allievi dello Iuav, OTTO, lo strumento musicale elettronico di Luca De Rosso e ThoundSocial, il network di condivisione e composizione musicale di Francesco Fraioli. Completano il quadro delle mostre nell’area Ghiaia la rassegna di video-art motion.CUBE e i progetti START di MAI lab e MoonLanding

Profilo semiserio di Fabrizio Pecori

Ottobre 07, 2009 By: admin2 Category: Profili

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Fabrizio Pecori, direttore (ir)responsabile di My Media, laureato con lode in Pedagogia ad Indirizzo Psicologico non ha mai voluto vedere un bambino (non cartaceo) in vita sua.

Il titolo della sua Tesi la dice lunga: “Non facciamone una tragedia. Appunti per una psicoanalisi laica” sulla sua predisposizione verso tali discipline. E’ fuggito verso il mondo dei computer perché fanno ugualmente girare le palle, ma hanno un cervello più semplice da esplorare.

E’ direttore di questo Osservatorio di Cultura Digitale fin dal N. 0, allora a nome Computer & Internet.

Quando non produce o revisiona articoli, si dedica alla realizzazione dei percorsi formativi informatici dell’Agenzia accreditata presso la Regione Toscana: Istituto Formazione Franchi.

Non appena ha un attimo libero progetta e si butta a capofitto in sempre più improbabili e sconfortevoli viaggi in quello che è noto come Terzo Mondo. Quasi sempre ha cura di tornare con qualche piccolo scompenso (soprattutto intestinale).

Cura convegni ed incontri nell’ambito della cultura e della educazione digitale e si dedica in modo attivo e scanzonato al social networking. Ha un proprio blog di viaggio, con il quale continua costantemente a sognare e documentare la cartografia e l’etnografia empirica del viaggiatore.

Per par condicio ha pubblicato due libri:

Tic e Cognitivismo (con Mario Rotta e Luciano Borin), Edizioni 2F Multimedia, 2003

Groenlandia. In slitta, per mare, per aria, Cartman, 2005