Novembre 29, 2010
By: admin2
Category: Comunicazioni
DALL’EXPO DI SHANGHAI IL PROGETTO INTERATTIVO DI UNA CITTÀ ANTI–UTOPICA
DIVIENE UN LIBRO PER
scalpendi editore · milano
STUDIO AZZURRO SENSITIVE CITY – Formato 21x 28 cm, 176 pagine a colori – 38 euro

Studio Azzurro
SENSITIVE CITY
La città dei portatori di storie
Sensitive City è la mostra realizzata da Studio Azzurro e curata da offiCina Beijing per il Padiglione Italia (1 maggio-30 giugno) in occasione dell’Esposizione Universale di Shanghai 2010. Il tema dell’Expo 2010, Better City, Better Life, invita i Paesi partecipanti a riflettere sul futuro delle città e a trovare risposte alternative al processo di urbanizzazione contemporaneo.
Attraverso Sensitive City, l’Italia intende raccontare la dimensione unica e caratterizzante delle proprie città, proponendo un percorso interattivo che consente al visitatore di mettersi in relazione con le immagini digitali delle persone che abitano queste città, fermarle e ascoltarne la voce. Sensitive City appare al visitatore che si sofferma a interrogarla, e disegna uno spazio fatto di relazioni, memoria, sogni e paure, manifestandosi in un percorso in continua trasformazione, capace di conservare e tramandare le tracce dei suoi “portatori di storie”.
Siracusa, Matera, Lucca, Spoleto, Chioggia e Trieste rappresentano sei possibilità di dialogo tra gli abitanti e lo spazio che li circonda. Sono insediamenti scelti quasi a caso tra l’innumerevole quantità di borghi e piccole città del buon vivere, ereditati dalla nostra storia e che ancora oggi possiamo esportare come idea di bellezza.

Sensitive City nasce e si trasforma seguendo la trama di relazioni che hanno origine nell’ambiente in cui è disposta l’opera, ma che a loro volta derivano da quelle che gli abitanti delle città hanno con i propri territori.
Tra gli 800 narratori interpellati, molti accompagnano questa esperienza cinese, portano con sé una testimonianza: una visione della propria città, un pezzettino di luogo o un frammento di memoria su di esso. Così da avviare, come novelli mastri comacini, la costruzione di un nuovo sito sensibile.
Gesto dopo gesto la città appare come un luogo di luce e ombra, di acqua e terra, di vuoti e pieni, di silenzio e ascolto, di centro e territorio, di vento e confini.